Non molto tempo fa è stato rinvenuto un documento raffigurante la chiesa di Santa Croce.
Momenti di vita passata e descrizioni dell'interno della chiesetta (di cui, ormai, è rimasto solo l'altare e parte del muro perimetrale) sono contenuti tra le parole battute a macchina di questi fogli ingialliti: sono i racconti degli anziani che frequentavano la chiesetta prima del 1915, anno del devastante terremoto.
Grazie a questi racconti, sappiamo che all'interno della chiesa venivano celebrati i battesimi e che, l'allora parroco, Camillo Di Benedetto, scandiva l'inizio della messa grazie al suono di una campanella che si trovava vicino la porta.
Santa Croce era una stazione importante per la vita religiosa di Castel di Ieri: durante l'Ascensione e il Corpus Domini, la processione sostava davanti la chiesetta, dove era stato preparato un altare per l'occasione; inoltre, il giorno di San Luigi, giorno in cui si celebra il sacramento della Prima Comunione, i comunicandi aspettavano la banda nella piazzetta, per poi incamminarsi in processione fino alla chiesa di
S.M. Assunta, dove veniva celebrata la Santa Messa.
Di Santa Croce abbiamo anche una ricca descrizione della sua struttura.
Nel documento, i resti del portale vengono equiparati in stile, dimensioni e periodo storico a quello della chiesa di San Lorenzo ad Acciano, paese che nel '500 era sotto il controllo della famiglia Strozzi, proprio come Castel di Ieri.
Sopra il portale della chiesa era presente un rosone, successivamente sostituito con una finestrella. Sotto la chiesa, invece, c'erano le "seppleture", ovvero un ossario a cui si accedeva dalla chiesa; nel primo dopoguerra, le ossa che vi erano conservate vennero traslate altrove e venne aperta una porta che dava direttamente sulla strada. L'ambiente, prima dedicato alla sepoltura dei morti, divente una bottega di generi alimentari.
Dove adesso possiamo ammirare un arco c'era anche un orologio, posto a 10 metri d'altezza, in modo da essere visibile anche dalla campagna; ogni mattina, i suoi ingranaggi venivano messi in moto da un addetto comunale che sollevava con due funi dei pesi, chiamati "pennereune".
La chiesa era ben arredata, gli altari erano sormotati da tele e all'interno c'erano statue di angeli ed anche una statua che rappresentava la Madonna del Rosario.
Dopo il terremoto del 1915, continuarono ad esservi celebrate messe per qualche anno, dopodiché la chiesa cadde in disuso: la statua della Madonna venne spostata nella chiesa della
Madonna del Soccorso, mentre le tele e le altre statue vennero rubate oppure si trasformarono in giochi per i ragazzi locali.
raffigurazione grafica della Chiesa di Santa Croce e dell'orologio, documento rinvenuto da Lucio Santilli
testimonianze sulla Chiesa di Santa Croce e sull'orologio, documento rinvenuto da Lucio Santilli
vecchio disegno in cui sono raffigurati la Chiesa di santa Croce e l'orologio