Celebrazioni in onore di Sant'Antonio Abate a Castel di Ieri (AQ)

Dopo ben tre anni, Proloco la Torre è lieta di annunciare il ritorno delle celebrazioni in onore di Sant'Antonio Abate.

Domenica 15 gennaio, alle ore 18.00, il nostro parroco, Padre Rubens, invita tutti a partecipare alla benedizione del pane e degli animali presso la chiesa parrocchiale di Castel di Ieri.
Seguirà un piccolo conviviale a base di salsicce e vin brûlé.

La festa di Sant'Antonio Abate, conosciuto anche come "Sant'Antonio di gennaio", è una tradizione molto antica che risale al III secolo d.C.
A Castel di Ieri, i cerimoniali in suo onore comprendono, non solo, la benedizione già citata sopra, ma anche una piccola processione che avveniva alla vigilia del 17 gennaio.
Guidata da due giovani che impersonano Sant'Antonio ed il Demonio, la processione si svolgeva tra le vie del paese, bussando casa per casa, intonando canti popolari come "Sant'Antonio di gennaio" o la "Bussata di Sant'Antonio".

I canti, tramandati di generazione in generazione, descrivevano principalmente la figura del santo e delle sue peripezie nel deserto per sfuggire alle tentazioni del demonio. Tra questi ve n'è uno, di recente origine, scritto e composto da Mauro Coletta:la Bussata di Sant'Antonio.
La "Bussata", ad eccezione delle prime due strofe e dell'ultima finale, non viene cantata tutta.
Questa canzone, scritta nel dialetto locale, è stata creata appositamente per i casteldieresi, infatti, a ciascuna famiglia si adatta una strofa, motivo per cui vengono scelte in base alla casa a cui si bussa (da qui il titolo).

Dopo l'intonazione del canto, di solito, la famiglia fa un'offerta; in un'epoca ormai non più troppo recente, le offerte, anziché in denaro, consistevano in salsicce, sanguinaccio, ranati e sorbe secche (ma di questi parleremo in un altro articolo).

LA BUSSATA DE SANDE ANDONIE

Na bussata se sende a ssa porta
stete attende stete accort,
Sand. Andonie we we a truaie
che na sporta da raccundaje 

Bbona sera gende amica
Sand Andonie we benedica
questa sera e Sand. Andonie
cane i jatta conta je demonie 

S. An. Cundadine
s'auza presta igni manteina
i demonie l'a appurat
la lumetta si a frecat

I de corsa se ne scappa
ma se ngiambeca alla zappa
S. An. Che nna mazza
Ce le mena pe tutta la razza 

S.An. musecande
wa sunenne che le bband
i demonie qui berbeun
j'annasconna i trumbeun 

Natra wota se la squajja
s'annasconne arrete alla pajja
S. An: scein scein
i fa rusce che jje cendrein 

S. An. wa a Spontor
ca se send nu nolor
i demonie de mestier
se rewesta da mbermier 

S. An. ne reposa
te na tuscetta da silicosa
qui demonie delinguend
o nu presutt o nen ze ne fa nend 

S. An. cunzejjere
se le sende a Castel di ler
i demonie mojje i fijje
nen paga tassa de famijje 

I angora ce la fatta
se ne passa quatta quatta
S.An. più singere
J'a mannat i brecattier 

S. An. penziunat
alla posta se fermat
i demonie arrete arret
i si pijja la muneta 

Qui berband zitt zitt
ce se po' pacà j'affitt
S. An. mo se scoccia
i s'attenda la saccoccia 

S. An. wa a wutaje
alla croce sta a segnaje 

I demonie comunista
mo se misse capilista
S.An. pe lla passione
se wa a ffa la confessione 

S.An. fa i scarpar
ogni botta ne nnu par
i demonie pede piette
quel chiochje ede le jette 

S.An nen ge capisce
satanass ne la fenisce
i nna bbona subbelata
ajje core ce la mbelata 

Se pejjeit na bella pega
S.An. ne we reprega
pe tajja ssu presuttijje
nen ge wole nu cunzijje 

Se aprite al Gran Santo
pace i benne a tutte quand
ma se nenze facet ndrà
porche i wein se pozza wastà

(Mauro Coletta)



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