Anche quest'anno torna una delle antiche tradizioni di Castel di Ieri: la celebrazione di Sant'Antonio Abate.
Domenica 21 gennaio, alle ore18.00, il nostro parroco, Padre Rubens, invita tutti a partecipare alla benedizione del pane e degli animali presso la chiesa parrocchiale di Castel di Ieri.Seguirà un piccolo conviviale a base di salsicce e vin brûlé.
La festa di Sant'Antonio Abate, conosciuto anche come "Sant'Antonio di gennaio", è una tradizione molto antica che risale al III secolo d.C.
A Castel di Ieri, i cerimoniali in suo onore comprendono, non solo, la benedizione già citata sopra, ma anche una piccola processione che avveniva alla vigilia del 17 gennaio.
Guidata da due giovani che impersonano Sant'Antonio ed il Demonio, la processione si svolgeva tra le vie del paese, bussando casa per casa, intonando canti popolari come "Sant'Antonio di gennaio" o la "Bussata di Sant'Antonio" (nome che deriva proprio dall'atto del "bussare" alle porte).
I canti, tramandati di generazione in generazione, descrivevano principalmente la figura del santo e delle sue peripezie nel deserto per sfuggire alle tentazioni del demonio. Tra questi ve n'è uno, di recente origine, scritto e composto da Mauro Coletta:la Bussata di Sant'Antonio.
La "Bussata", ad eccezione delle prime due strofe e dell'ultima finale, non viene cantata tutta.
Questa canzone, scritta nel dialetto locale, è stata creata appositamente per i casteldieresi, infatti, a ciascuna famiglia si adatta una strofa, motivo per cui vengono scelte in base alla casa a cui si bussa (da qui il titolo).
Dopo l'intonazione del canto, di solito, la famiglia fa un'offerta; in un'epoca ormai non più troppo recente, le offerte, anziché in denaro, consistevano in salsicce, sanguinaccio, ranati e sorbe secche.
Qui di seguito vi proponiamo "Sant'Antonio di Gennaio", sui nostri social troverete anche la "Bussata".
SANT'ANTONIO DI GENNAIO
S. Antonio di Gennaio
conosciuto per un gran Santo
onde noi Santo alziamo un canto
che sia un canto al suo buon cuor
Egli diede
la vista ai ciechi
ed ai muti la parola
alle genti la suo scuola
di eloquenza fa tesor
Egli venne dall'ampio mare
da vaghissima famiglia
ogni pesce di meraviglia
fu mirato innanzi a sé
Sui iamenti e sui destrieri
scendan pure le grazie tue
e coll'asino e col bue
benedici ogni animale
I discorsi con i prodigi
tutt'attorno all'universo
ogni popolo converso
fu mirato innanzi a te
Tu sei certo il più gran Santo
di Gennaio S. Antonio
Tu ci scampi dal demonio
e dai nostri malfattori
E non mai dai brutti avari
da cuor neri e visi arcigni
ma si e sui benigni
piovon sempre i tuoi favori
Noi per te pur accettiamo
qualche fetta di prosciutto
possa questo innanzi tutto
proclamarci la tua fè
Se ci dai cacio e pane
se non tieni la carne pesta
oppur anche dentro una cesta
mele fichi e quel che c'è
Se ci date qualche cosetta
S. Antonio c'è la rinfresca
se ci date un bicchier di vino
va con sè un salamino
Di buon vino una bottiglia
che ci dia un sanguinaccio
un cappone e un gallinaccio
e con rum un buon caffè
Se ci date un paio d'uova
queste cose non son per noi
son cose per ammalati
Viva Sant'Antonio Abate
(Anonimo)