Anche quest'anno torna una delle antiche tradizioni di Castel di Ieri: la celebrazione di Sant'Antonio Abate.
Domenica 19 Gennaio, alle ore18.00, il nostro parroco, Padre Rubens, invita tutti a partecipare alla benedizione del fuoco e degli animali presso la chiesa parrocchiale di Castel di Ieri.
Seguirà un piccolo conviviale a base di salsicce, ranati e vin brûlé.
La festa di Sant'Antonio Abate, conosciuto anche come "Sant'Antonio di gennaio", è una tradizione molto antica che risale al III secolo d.C.
A Castel di Ieri, i cerimoniali in suo onore comprendono, non solo, la benedizione già citata sopra, ma anche una piccola processione che avveniva alla vigilia del 17 gennaio.
Guidata da due giovani che impersonano Sant'Antonio ed il Demonio, la processione si svolgeva tra le vie del paese, bussando casa per casa, intonando canti popolari come "Sant'Antonio di gennaio" o la "Bussata di Sant'Antonio" (nome che deriva proprio dall'atto del "bussare" alle porte).
I canti, tramandati di generazione in generazione, descrivevano principalmente la figura del santo e delle sue peripezie nel deserto per sfuggire alle tentazioni del demonio. Tra questi ve n'è uno, di recente origine, scritto e composto da Mauro Coletta:la Bussata di Sant'Antonio.
La "Bussata", ad eccezione delle prime due strofe e dell'ultima finale, non viene cantata tutta.
Questa canzone, scritta nel dialetto locale, è stata creata appositamente per i casteldieresi, infatti, a ciascuna famiglia si adatta una strofa, motivo per cui vengono scelte in base alla casa a cui si bussa (da qui il titolo).
Dopo l'intonazione del canto, di solito, la famiglia fa un'offerta; in un'epoca ormai non più troppo recente, le offerte, anziché in denaro, consistevano in salsicce, sanguinaccio, ranati e sorbe secche.
Qui di seguito vi proponiamo "Sant'Antonio di Gennaio", sui nostri social troverete anche la "Bussata".
